venerdì 6 aprile 2007

News dall' Eritrea: qualcosa di buono finalmente!

Vietate in Eritrea le mutilazioni sessuali

Il governo di Nairobi pone fine alla barbara usanza delle mutilazioni sessuali alle donne. Le stime riferiscono che almeno il 90% delle donne eritree vi è stata sotto

Il governo eritreo ha finalmente deciso di
porre fine a quella che era una barbarie stig-
matizzata da tutto il mondo: la mutilazioni
degli organi sessuali femminili. Condizioni, mo-
dalità e tempi non sono ancora del tutto
chiari, ma è decisamente un passo avanti. In
Eritrea il 90% delle donne è stata sottoposta
alla brutale pratica.

Ad annunciare la notizia è stato il sito web del Ministero dell'Informazione eritreo, con una comunicazione che intende mettere al bando quella che viene chiamata “circoncisione femminile”, quindi la mutilazione degli organi genitali. Il “Proclama 158/2007” però non spiega esattamente se si intendono bandire tutte le pratiche di circoncisione (essendovi diversi tipi di mutilazione applicabile), né le modalità d’applicazione del proclama. È lo stesso ministero però a riferire che «la circoncisione femminile è una procedura che mette gravemente a rischio la salute delle donne e provoca sofferenze considerevoli, nonché minacce alle loro vite».

Il ministero spiega che il Proclama comprende «cinque articoli, secondo cui sarà punibile con una multa e con la prigione chiunque richieda, inciti o promuova la circoncisione femminile fornendo attrezzi o qualunque altro mezzo, e chiunque, sapendo che verrà effettuata una circoncisione senza giusta causa o se ha già avuto luogo, non ne informi o avverta prontamente le autorità». Il Proclama è entrato in vigore il 31 marzo 2007.

lunedì 2 aprile 2007

E' PER TE...CHE NOI ESISTIAMO!!!GRAZIE

PACE...AUGURI !!!

Santa Maria, donna del terzo giorno, destaci dal sonno della roccia.

E l’annuncio che è Pasqua pure per noi, vieni a portarcelo tu, nel cuore della notte.
Non aspettare i chiarori dell’alba.
Non attendere che le donne vengano con gli unguenti.
Vieni prima tu, coi riflessi del Risorto negli occhi e con i profumi della tua testimonianza diretta.
Quando le altre Marie arriveranno nel giardino, con piedi umidi di rugiada, ci trovino già desti e sappiano di essere state precedute da te, l’unica spettatrice del duello tra la vita e la morte.
La nostra non è mancanza di fiducia nelle loro parole.
Ma ci sentiamo così addosso i tentacoli della morte, che la loro testimonianza non ci basta. Esse hanno visto, sì, il trionfo del vincitore.
Ma non hanno sperimentato la sconfitta dell’avversario.
Solo tu ci puoi assicurare che la morte è stata uccisa davvero, perché l’hai vista esanime a terra.
Santa Maria, donna del terzo giorno, donaci la certezza che, nonostante tutto,
la morte non avrà più presa su di noi.
Che le ingiustizie dei popoli hanno i giorni contati.
Che i bagliori delle guerre si stanno riducendo a luci crepuscolari.
Che le sofferenze dei poveri sono giunte agli ultimi rantoli.
Che la fame, il razzismo, la droga sono il riporto di vecchie contabilità fallimentari.
Che la noia, la solitudine, la malattia sono gli arretrati dovuti ad antiche gestioni.
E che, finalmente, le lacrime di tutte le vittime delle violenze e del dolore saranno presto prosciugate come la brina dal sole della primavera.
Santa Maria, donna del terzo giorno, strappaci dal volto il sudario della disperazione e arrotola per sempre, in un angolo, le bende del nostro peccato.
A dispetto della mancanza di lavoro, di case, di pane, confortaci col vino nuovo della gioia e con gli azzimi pasquali della solidarietà.
Donaci un po’ di pace. Impediscici di intingere il boccone traditore nel piatto delle erbe amare. Liberaci dal bacio della vigliaccheria.
Preservaci dall’egoismo.E regalaci la speranza che, quando verrà il momento della sfida decisiva, anche per noi come per Gesù, tu possa essere l’arbitra che, il terzo giorno, omologherà finalmente la nostra vittoria". (don Tonino)